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a cura di Carlo Bolpin, Paola Cavallari, Chiara Puppini
Abbiamo deciso di trattare “la prostituzione” per gli aspetti etici e politici messi in discussione dall’industria del sesso, incrementatasi negli ultimi anni con tecnologie online. Si è così accentuata una cultura che lede la dignità degli esseri umani, ponendo in atto una prassi nociva per le relazioni, con pericoli nella formazione dei giovani.
Il numero affronta pertanto un argomento non solo complesso, ma per lo più posto sotto un pudico silenzio, segno di opportunistica indifferenza e rimozione. Per varie ragioni:
1. è tema tabù; lambisce le aree della vita intima e della sfera sessuale; per cui il bon ton, il pudore e la riservatezza preferiscono evitarlo;
2. è tema in cui si può scivolare in derive da evitare: riprovazione moralistica, visioni oscurantiste, o riduzione a questioni di decenza e pubblico decoro;
3. è tema assai controverso e divisivo, in più aree.
Ci si potrebbe augurare che tali prospettive divergenti costituiscano una ricchezza: per ora sembra arduo, ma non perdiamo la speranza.
Articoli di giovani studiose su una selezione di pagine delle più grandi intellettuali del Novecento
di Giuseppe Tattara
“È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo”.
Mary Wollstonecraft,
Rivendicazione dei diritti della donna, 1792
Il sovrappiù prodotto dai paesi dell’Africa sub sahariana spiega buona parte dello sviluppo industriale dell’Europa, dell’America e dei grandi paesi asiatici negli ultimi anni perché i paesi africani sono stati e sono tuttora produttori di risorse - manganese, cromite, cobalto, fosfati, idrocarburi, uranio radioattivo e molti prodotti dell'agricoltura - necessarie per la crescita economica dei paesi sviluppati. Tuttavia l’ammontare e anche la direzione di tale sovrappiù sono nascosti dai metodi comunemente adottati di calcolo del valore del commercio estero dei paesi africani. Bisogna ristudiare il processo di produzione del sovrappiù e demistificare l’atteggiamento di coloro che sottolineano la generosità degli aiuti forniti all’Africa sub sahariana dai governi occidentali e dalle istituzioni internazionali, l’importanza del debito e l’incapacità di questi paesi di intraprendere una strada di sviluppo.
di Nicoletta Dentico, in sbilanciamoci.info 17 ottobre 2024
I Big Tech o Gafam (Google, Apple, Meta, Amazon e Microsoft) hanno introiti più ingenti del Pil di Stati come Svezia o Israele. Ma pagano poche tasse e nel 40% dei casi in paradisi fiscali. Ora però la partita passa dai malleabili G20 e Ocse alle Nazioni Unite.
Il tema della tassazione digitale ha conquistato la agenda politica internazionale da quando l’OCSE, nel maggio 2019, ha annunciato la approvazione di una roadmap per risolvere le sfide fiscali della transizione alla economia digitale. Già nel 2018 l’Unione Europea aveva messo a punto un set di regole per equilibrare una asimmetria fiscale dagli impatti economici assai negativi fra le aziende digitali, che pagavano una media del 9,5% di tasse, ed il business tradizionale, soggetto ad una tassazione del 23,2%. La questione è tornata in auge di recente con il negoziato sul cosiddetto Patto del Futuro concluso a settembre alla Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il Patto, carico di ambiziose aspirazioni, include anche la definizione di un Global Digital Compact 1che non elude il tema della tassazione.
Gustavo? Gustavo era lui, Gustavo Gutierrez. È uso dei latinoamericani di conoscersi per nome, anche a livello internazionale, e di chiamarsi per nome. Ma Gustavo Gutierrez è, e resta, quel Gustavo, lui e non altri, che nel suo far teologia ha avuto un’intuizione di fede, che ha determinato tutta una stagione di fervidi dibattiti nella Chiesa e vi ha impresso una spinta in avanti di grande importanza.
di Stefano Allievi
Insieme a tutti i colleghi e le colleghe che ne fanno parte, ho rassegnato al ministro Piantedosi le dimissioni dal Consiglio per l'islam italiano. Un atto ininfluente, certo, ma che era necessario e giusto compiere. Per chiarezza.
Per molti anni insieme ai colleghi e alle colleghe del Consiglio, e in collaborazione con le organizzazioni islamiche italiane, abbiamo lavorato – con grande dispendio di tempo, gratuitamente, e spesso a spese nostre – per cercare di svolgere con la professionalità e anche la passione civile necessaria il nostro ruolo di consulenti, elaborando pareri e promuovendo iniziative, sulla base della nostra conoscenza della situazione e delle esperienze di altri paesi europei.
di Maurizio Ambrosini in "Avvenire" del 19 ottobre 2024
L’iniziativa governativa di avviare il dirottamento in Albania di una manciata di persone in cerca di asilo, mobilitando una nave militare con un equipaggio di una settantina di marinai, è naufragata al primo viaggio. Tanto clamore e i corrispondenti costi sono sfociati in un flop. Almeno per ora, perché di certo il governo Meloni non si darà per vinto, considerando l’investimento d’immagine e di risorse dedicato all’operazione.
di Franco Ferrari
Il Sinodo dei vescovi dedicato alla ricerca di una nuova forma di Chiesa – il tema generale è: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione” -, ha iniziato in questi giorni i lavori della sua seconda sessione (2-27 ottobre).
Lo scopo di questo Sinodo, - che non riesce a scaldare i cuori di molta parte della Chiesa -, l’ha, ancora una volta, contestualizzato e definito nel suo obiettivo papa Francesco nel recente viaggio in Belgio. Ai vescovi e agli operatori pastorali ha detto: “I cambiamenti della nostra epoca e la crisi della fede che sperimentiamo in Occidente ci hanno spinto a ritornare all’essenziale, cioè al Vangelo, perché a tutti venga nuovamente annunciata la buona notizia che Gesù ha portato nel mondo, facendone risplendere tutta la bellezza.
1. Una vita per la pace
Definire don Primo Mazzolari come pacifista non rende ragione di un percorso biografico
Città laica, terra di frontiera e di sofferti confini, principale porta della Rotta balcanica, cerniera con Nord ed Est Europa, al medesimo tempo porto di mare, crocevia di popoli e culture, e storico laboratorio di convivenza di differenze religiose e culturali: sono i motivi che hanno portato a scegliere la città di Trieste per la 50a edizione delle Giornate sociali dei cattolici in Italia, che si è tenuta a inizio dello scorso mese di maggio alla presenza del pontefice e del presidente della Repubblica.
Il centro storico con le sue piazze, strade pedonali e centri congressi è diventato un salotto, luogo d’incontro, di dialogo e confronto sulla democrazia, oggi particolarmente sofferente a causa della crisi di partecipazione e di una società sempre più polarizzata.
di Anna Foa, in rivista.vitaepensiero.it
Quando il 7 ottobre di un anno fa i terroristi di Hamas sono penetrati in Israele distruggendo i kibbutzim sul confine con Gaza, uccidendo nella maniera più brutale i loro abitanti e centinaia di giovani che si erano radunati per un concerto, stuprando sistematicamente le donne e portando via oltre duecento prigionieri come ostaggi, non hanno soltanto compiuto un massacro indiscriminato e quanto mai sanguinoso di civili, ma hanno anche inferto una ferita difficilmente rimarginabile all’intero Paese. L’esercito e i servizi segreti hanno dato nella circostanza una prova eclatante di incapacità, che metteva in dubbio la percezione di sicurezza e invincibilità che gli israeliani avevano in passato avuto di sé, mentre la presenza di tanti ostaggi di tutte le età creava un problema etico gigantesco: dare o no la precedenza alle vite degli ostaggi?
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Il suicidio di Israele
di Anna Foa
Laterza 2024
Nuovo mutamento della sfera pubblica e politica deliberativa
di Jürgen Habermas
Raffaello Cortina editore
La natura nel pensiero femminile del Novecento
di Isabella Adinolfi e Lucetta Scaraffia
Il Melangolo 2022