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a cura di Carlo Beraldo, Sandra Savogin
Lo scorso numero della rivista ha inteso dare evidenza all’uso strumentale che, spesso, determinate formazioni politiche, “a difesa dell’identità dell’Occidente”, fanno della fede e della religione a suffragio delle rispettive scelte, anche questo numero di “Esodo” intende segnalare l’approccio puramente stereotipato ed eminentemente ideologico con cui le medesime formazioni si riferiscono alla famiglia quale dimensione sociale definita in una unica forma e per questo pregna di supposti significati valoriali influenti sull’intera società.
Senza voler sminuire quanto indicato dall’art. 29 della Costituzione1 il cui testo peraltro va storicizzato nel tempo della sua approvazione (1948) e ugualmente senza sottovalutare, per i credenti, la formazione della famiglia quale “frutto di un discernimento vocazionale“ e il matrimonio quale “segno sacramentale del rapporto stesso di Cristo con la Chiesa”, così come citato nell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia di papa Francesco2, sembra parimenti doveroso segnalare che la realtà della condizione familiare è assai complessa e supera ampiamente, dal lato qualitativo e quantitativo, i modelli relazionali/familiari ora citati. In fondo la citata Esortazione apostolica in più parti dà evidenza a codesta complessità indicando modalità opportune di approfondimento e di avvicinamento pastorale.
Articoli di giovani studiose su una selezione di pagine delle più grandi intellettuali del Novecento
È difficile salutare un amico come Giovanni Benzoni. Si accavallano ricordi, parole e immagini. Lo ricordiamo facendo nostre le parole che il Punto pace di Pax Christi di Venezia-Mestre ha usato per comunicare la sua morte, con una biografia curata da Carlo Bolpin, con il ricordo di Gente Veneta e pubblicando un articolo che Giovanni aveva inviato per Esodo. Allora, ottobre 2023, Carlo Bolpin gli disse che era "troppo politico per la rivista", e anche che era "bello che fosse ancora capace di sorprendersi e di sorprendere". Questa capacità era una delle caratteristiche belle di Giovanni. L'ultima parte dell'articolo è oggi particolarmente significativa per noi, per ricordare la sua fede e la sua lettura della storia e della realtà presente, e per rinnovare gli impegni che con lui abbiamo condiviso.
A proposito di un intervento di Edoardo Albinati
di Paola Cavallari, in Il paese delle donne on line
Daly Mary, filosofa femminista, lo aveva raccomandato più volte: occorre connettere le questioni per dare conto dell’estensione, della pervasività e della capillarità del dominio maschile. Pierre Bourdieu, da par suo, ha rinforzato: le interconnessioni sono fondamentali per aprire gli occhi sul dominio maschile, che si serve della dissimulazione e della dissociazione come suoi punti di forza.
In questi tempi di Guerra e pace si parla spesso, purtroppo. Si parla molto meno e con meno intensità e convinzione di violenze sulle donne (l’onda d’urto dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin si è affievolita, ma comunque non annullata). Quasi mai, però, si mettono in connessione i due fenomeni. Si fanno apparire come sfere a sé, irrelate. Più in generale si tende a non mettere in circolo guerra e sesso/sessualità. Divide et impera, verrebbe da dire.
di Maurizio Ambrosini
Le ONG straniere che soccorrevano in mare i migranti e li depositavano nei porti italiani erano il bersaglio perfetto. La narrazione sovranista di un paese sotto invasione a opera di oscure lobby globaliste aveva costruito un nemico ideale da combattere. Il fantasma della sostituzione etnica aveva trovato dei colpevoli. Apparati di sicurezza, servizi segreti all’italiana e alcune procure si prestavano a collaborare, costruendo prove, accreditando testimoni improbabili, attivando procedure severissime di contrasto. Da stato d’assedio. Poco importava che assieme alla tedesca Juventa venissero coinvolte anche Medici senza frontiere, premio Nobel, e Save the Children.
di Carlo Beraldo
Periodicamente in Italia si sviluppano discussioni, che spesso degenerano in veri e propri conflitti tra posizioni in netta contrapposizione ideologica, sul tema dell’aborto. Recentemente la polemica, alimentata dai differenti giudizi sull’inserimento in Francia dell’aborto come diritto costituzionale, è sorta in conseguenza dell’inserimento nel cosiddetto Decreto PNRR 2024, ratificato dal Parlamento nell’ultima settimana di aprile, di un comma che così dice: “Le regioni organizzano i servizi consultoriali nell'ambito della Missione 6, Componente 1, del PNRR e possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità” (Art. 44-quinquies.).
di Cettina Militello, dal mensile dell'"Osservatore Romano" Donna-Chiesa-Mondo, aprile 2024
La preghiera delle donne ha caratteri diversi e propri? Davvero non lo credo. Alla sua radice, oltre la “domanda”, questo l’etimo, sta il bisogno, l’esperienza di Dio. L’attitudine di chi prega, uomo o donna che sia, è quella di chi sta alla presenza di Colui che da senso profondo al suo esserci al mondo. Lo trova e riconosce nelle creature e nel creato sino addirittura a considerarli, ognuno nel suo genere, come risposta al suo bisogno. Da qui l’idolatria… E poiché nel fluire della storia - e delle culture che l’hanno abitata - a fare la differenza non sono state le donne ma gli uomini, questi ultimi, soprattutto, hanno modulato e regolamentato questo bisogno innato.
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Quel che manca non si può contare. Re Salomone e il libro di Qoèlet
di Brunetto Salvarani
EDB 2024
Tutti i mondi possibili. Un'avventura nella grande biblioteca dell'evoluzione
di Telmo Pievani
Raffaello Cortina editore 2024
L' Africa non è un paese, istruzioni per superare luoghi comuni e ignoranza sul continente più vicino
di Dipo Faloyin
Altrecose Iperborea 2024