di Severino Dianich, in "Settimana News" del 13 marzo 2025
Rumore sempre più intenso e diffuso, sempre più cupo e minaccioso, dello stoccaggio delle armi, da stipare fino a colmarne i magazzini e riempire di cifre iperboliche, nell’ufficio accanto, le fatture delle aziende che le producono e delle agenzie che organizzano il commercio delle armi.
Ci si riarma freneticamente dovunque, in tutte le nazioni, con la pretesa, come fa la Polonia, di avere a disposizione anche le bombe atomiche. Affrettatevi, investite il vostro denaro nelle azioni delle imprese che fabbricano e vendono le armi! Produrranno massacri in qualche parte della terra, ma in compenso il portafoglio degli investimenti vedrà crescere a vista d’occhio l’ammontare degli utili.
Mi viene da domandarmi anche quale trucco i ministri che firmano i decreti del riarmo e i parlamentari che votano le leggi relative, hanno già messo in atto perché, arrivato il momento, i loro figli non siano inviati al fronte.
di Felice Vian e Giorgio Franceschetti, già professori dell’Università degli studi di Padova, hanno predisposto un rapporto riguardante la consistenza dei sacerdoti della Diocesi di Padova (la terza per importanza demografica in Italia) tra 25 anni. Il lavoro era stato stimolato dal libro di Andrea Riccardi La Chiesa brucia. Crisi e futuro del Cristianesimo.
Non so se cambiando le cose miglioreranno, ma so che per migliorare devono cambiare
(Tao Tze)
1. Premessa
Andrea Riccardi nel suo libro La Chiesa brucia (Laterza 2021) con riferimento alla Chiesa cattolica, si pone il quesito fondamentale “declino o crisi”? Se la prospettiva è il declino non resta che gestire la “sopravvivenza”, se invece è la crisi, la prospettiva è il “cambiamento”. Coerenti con il messaggio evangelico che invita all’ottimismo e alla speranza, non possiamo che assumere la prospettiva del cambiamento.
di Luigi Bartolomei in SettimanaNews, 23 dicembre 2024
Le chiese delle diocesi italiane secondo il censimento che la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) porta avanti dal 2000, sono circa 67.700. La gran parte di esse è dotata di scheda pubblica online, accessibile sul portale BEWEB (Beni ecclesiastici sul Web), ove si possono trovare notizie storico-descrittive sulla propria parrocchia o sulla chiesa d’affezione.
Chiese in vendita: quando il sacro incontra il mercato
Tuttavia, a questo preziosissimo regesto, sfuggono ancora molti immobili, poiché la CEI, in questo primo scandaglio delle chiese d’Italia, ha adottato quali criteri selettivi la permanenza dell’uso liturgico (ancorché saltuario) e la proprietà diocesana. Si intuisce che le chiese escluse da queste categorie siano numerose, sebbene quantificarle sia una scommessa. Si devono infatti stimare gli edifici di culto nella proprietà degli ordini religiosi (da quelli medievali a quelli ottocenteschi e contemporanei), gli oratori e le chiese delle confraternite, quelle che appartengono allo Stato (Fondo edifici di culto – FEC – in testa, ma anche Demanio) e quelle afferenti ad altre proprietà pubbliche (Comuni, Aziende sanitarie locali ecc).
Pubblichiamo la lettera aperta dei missionari comboniani alla Chiesa italiana.
Come Missionari Comboniani del Cuore di Gesù, che operano in vari paesi del Sud del Mondo e in alcune delle periferie umane esistenziali e impegnati nel ministero di evangelizzazione accanto alla Chiesa Cattolica in Italia, desideriamo condividere queste note di preoccupazione e suggerire, con umiltà, alcune proposte.
Viviamo con profondo dolore e indignazione il ritorno con forza, a livello mondiale, di atteggiamenti profondamente razzisti ed escludenti, inerenti al fenomeno delle migrazioni. Guardiamo con preoccupazione ai recenti fatti di cronaca che stanno succedendo in Italia, in Europa, negli Stati Uniti e in varie parti del mondo.
di Luigi Sandri in “Confronti” del febbraio 2025
La “Rete sinodale”, composta da trenta gruppi cattolici di base, si riunirà il 22-23 febbraio prossimi ad Assisi per discutere l’Instrumentum laboris in vista della seconda sessione del Sinodo italiano. Al centro del dibattito temi come l’inclusione delle persone Lgbtq+ e il ruolo delle donne nella Chiesa.
Le proposte mirano a influenzare le decisioni future della Conferenza episcopale italiana. Tra le molte voci che si stanno esprimendo in vista della seconda e ultima sessione del Sinodo italiano (prevista dal 31 marzo al 3 aprile prossimi) vi sono quelle della “Rete sinodale”, cartello formato da una trentina di gruppi, comunità, iniziative, tutte sorte dalla base, ciascuna con le sue caratteristiche e sensibilità, ma coordinatesi per offrire alla Grande Assemblea della Chiesa cattolica italiana suggerimenti e desiderata.
Gustavo? Gustavo era lui, Gustavo Gutierrez. È uso dei latinoamericani di conoscersi per nome, anche a livello internazionale, e di chiamarsi per nome. Ma Gustavo Gutierrez è, e resta, quel Gustavo, lui e non altri, che nel suo far teologia ha avuto un’intuizione di fede, che ha determinato tutta una stagione di fervidi dibattiti nella Chiesa e vi ha impresso una spinta in avanti di grande importanza.
di Franco Ferrari
Il Sinodo dei vescovi dedicato alla ricerca di una nuova forma di Chiesa – il tema generale è: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione” -, ha iniziato in questi giorni i lavori della sua seconda sessione (2-27 ottobre).
Lo scopo di questo Sinodo, - che non riesce a scaldare i cuori di molta parte della Chiesa -, l’ha, ancora una volta, contestualizzato e definito nel suo obiettivo papa Francesco nel recente viaggio in Belgio. Ai vescovi e agli operatori pastorali ha detto: “I cambiamenti della nostra epoca e la crisi della fede che sperimentiamo in Occidente ci hanno spinto a ritornare all’essenziale, cioè al Vangelo, perché a tutti venga nuovamente annunciata la buona notizia che Gesù ha portato nel mondo, facendone risplendere tutta la bellezza.
Città laica, terra di frontiera e di sofferti confini, principale porta della Rotta balcanica, cerniera con Nord ed Est Europa, al medesimo tempo porto di mare, crocevia di popoli e culture, e storico laboratorio di convivenza di differenze religiose e culturali: sono i motivi che hanno portato a scegliere la città di Trieste per la 50a edizione delle Giornate sociali dei cattolici in Italia, che si è tenuta a inizio dello scorso mese di maggio alla presenza del pontefice e del presidente della Repubblica.
Il centro storico con le sue piazze, strade pedonali e centri congressi è diventato un salotto, luogo d’incontro, di dialogo e confronto sulla democrazia, oggi particolarmente sofferente a causa della crisi di partecipazione e di una società sempre più polarizzata.
di Severino Dianich, in Settimananews del 31 agosto 2024
Nel 1927 Julien Benda pubblicava La Trahison des Clercs, un fortunato pamphlet, nel quale egli denunciava il tradimento degli intellettuali francesi e tedeschi che, abbandonando la loro vocazione universale, la promozione del valore della giustizia e della democrazia, si lasciavano trascinare dalle passioni politiche furoreggianti in quegli anni, la lotta di classe, il nazionalismo, il razzismo.
Il titolo così suggestivo di quel testo dovrebbe restare la spina nel fianco di coloro che “sono pagati per pensare”, come disse un giorno un docente, il matematico Giovanni Prodi, in un colloquio sulle responsabilità dei docenti universitari, cioè di quanti fanno il mestiere di produrre e tenere viva la coscienza critica di un popolo.
Alla categoria appartengono a pieno titolo anche i teologi (anche se, a dire il vero, male pagati o non pagati affatto) il cui mestiere consiste nell’esercitare e promuovere il pensiero critico nella Chiesa, componente vitale dell’esperienza della fede.
Pagina 1 di 11