Pubblichiamo il comunicato di Magistratura democratica del 19 febbraio 2024
Dinanzi a situazioni che violentano e terrorizzano i popoli e scuotono le coscienze e il senso di umanità più elementare, nessuna persona può girare lo sguardo altrove: men che meno i giuristi, per quanto complesse e intricate siano le questioni che chiamano in causa non solo la politica e l’etica, ma anche il diritto, portatore di razionalità, di equilibrio e di moderazione nella regolazione dei rapporti di forza al fine di evitare la deflagrazione e l’aggravamento di conflitti sino ad esiti catastrofici per il mondo intero.
Il video dell'incontro di presentazione del numero della Rivista "Esodo" Mafia a Nord Est con Libera | 12 febbraio 2023 | Parrocchia della Resurrezione Marghera
con Carlo Beraldo, sociologo e Vittorio Borraccetti, ex magistrato.
Un Digiuno per la Pace per dire basta a queste inutili stragi
Il digiuno è iniziato il 14 febbraio, primo giorno di Quaresima. L'appello è già stato accolto da oltre 150 persone che stanno partecipando in vario modo al digiuno.
Rete Cammino Sinodale Chiesa Italiana
A
Uscire dal sistema dei cappellani militari
La “guerra mondiale" in cui siamo immersi, dentro il sistema gigantesco di ingiustizia e di complicità che la alimenta, ci spinge sempre più a valutare gli strumenti bellici “con una mentalità completamente nuova”.
Pubblichiamo l'appello per il cessate il fuoco e la ripresa del dialogo promosso da un gruppo di intellettuali legati in vario modo alla comunità ebraica italiana.
Siamo un gruppo di ebree ed ebrei italiani che, dopo la ricorrenza del Giorno della Memoria e nel vivere il tempo della guerra in Medio Oriente, si sono riuniti e hanno condiviso diversi sentimenti: angoscia, disagio, disperazione, senso d’isolamento. Il 7 ottobre, non solo gli israeliani ma anche noi che viviamo qui siamo stati scioccati dall’attacco terroristico di Hamas e abbiamo provato dolore, rabbia e sconcerto. E la risposta del governo israeliano ci ha sconvolti: Netanyahu, pur di restare al potere, ha iniziato un’azione militare che ha già ucciso oltre 28.000 palestinesi e molti soldati israeliani, mentre a tutt’oggi non ha un piano per uscire dalla guerra e la sorte della maggior parte degli ostaggi è ancora incerta. Purtroppo sembra che una parte della popolazione israeliana e molti ebrei della diaspora non riescano a cogliere la drammaticità del presente e le sue conseguenze per il futuro. I massacri di civili perpetrati a Gaza dall’esercito israeliano sono sicuramente crimini di guerra: sono inaccettabili e ci fanno inorridire.
Anche quest’anno, avvicinandoci al Natale e ricordando Pierluigi Di Piazza, compagno di strada di tanti uomini e donne appartenenti alle varie tribù della terra, vogliamo condividere qualche proposta di riflessione e confronto con ciascuna e ciascuno di voi.
La ricorrenza del Natale si celebra in concomitanza con il solstizio d’inverno, tempo che tutte le culture dell’emisfero settentrionale del pianeta hanno percepito come portatore di un’immensa speranza proprio nel momento in cui le tenebre e il freddo sembrano aver sopraffatto la luce e il calore del sole. Da quel momento le giornate si allungano e i raggi della nostra stella sembrano lentamente risvegliare i semi e i germogli di una nuova vita apparentemente sepolti nella terra.
Israele-Palestina. Il quadro storico del conflitto
registrazione dell'incontro con Paolo De Stefani, docente di Diritto internazionale Università di Padova
11 novembre 2023 in collaborazione con le associazioni Una Strada, La Rotonda, Di Casa. Parrocchia di Carpenedo, Mestre
di Enrico Trevisi, Vescovo Diocesi di Trieste
La “teoria della guerra giusta” poneva condizioni molto rigorose. Chi la evoca oggi non la conosce. Era nata un po’ alla volta lungo i secoli e sempre per limitare la guerra, restringerla e costringerla a ridimensionarsi. Per fare la guerra (lo jus ad bellum) si chiedeva: 1) una causa giusta; 2) un’autorità competente; 3) una retta intenzione; 4) rimedio estremo; 5) proporzionalità; 6) probabilità di successo. E una volta scoppiata la guerra (lo jus in bello) si prescriveva 1) la discriminazione tra obiettivi civili e obiettivi militari; 2) la proporzionalità di ogni azione militare rispetto agli esiti ragionevolmente sperati. Tutte condizioni che nelle attuali guerre sono disattese.
di Maurizio Ambrosini
Il volontariato è un fenomeno multiforme e sfaccettato, che coinvolge milioni di persone, in Italia e nel mondo. Siamo soliti tuttavia immaginarlo come un rapporto in cui chi sta meglio, per condizione sociale, salute, mezzi economici, aiuta chi si trova per qualche ragione in una condizione di bisogno o di mancanza. Se pensiamo al rapporto tra volontariato e immigrati, il pensiero va ai cittadini solidali che dedicano tempo, risorse ed energie alle molte necessità dei cittadini stranieri, specialmente i neo-arrivati e i più fragili: scuole d’italiano, ambulatori, mense, dopo-scuola, dormitori e mille altre iniziative. Talvolta anche contrastate da indirizzi politici di chiusura ed esclusione, come nel caso emblematico dei salvataggi in mare.
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