di Maurizio Ambrosini, in Avvenire del 18 ottobre 2023
In un tragico rimbalzo del nuovo conflitto tra Hamas e Israele, torna l’orrore in Europa. Colpisce un insegnante in Francia, con altri due feriti, due tifosi svedesi in Belgio. E un’altra scia di sangue innocente arriva dagli Stati Uniti.
La logica del terrorismo, come la parola stessa dimostra, è quella di colpire in modo indiscriminato, in mezzo alla gente comune, per suscitare panico e spavento, seminare diffidenza e chiusura, separare persone, gruppi, identità. A volte voluto, sempre conseguito, è lo scopo di alimentare i conflitti tra le popolazioni colpite dagli attacchi e le minoranze che i terroristi pretendono di vendicare o di difendere.
Coordinamento Campagne Rete Italiana Pace e Disarmo 10 Ottobre 2023
Condanniamo l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile Israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. Siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali, volti a salvaguardare le popolazioni civili dalle guerre e da ogni forma di occupazione.
di Giannino Piana
La politica non si fonda su sé stessa. Ha bisogno di un humus antropologico e valoriale, in cui affondare le proprie radici e dal quale ricavare gli indirizzi che ne guidano l’azione. Il pensiero occidentale si è confrontato, fin dalle origini, con questo problema, proponendo soluzioni diverse a seconda dei vari momenti storici e dei vari contesti socioculturali. I modelli che si sono succeduti e alla base dei quali vi sono concezioni diverse dell’uomo (e del mondo) sono riconducibili a tre fondamentali: quello più tradizionale che fa riferimento alla “legge naturale”, quello “contrattualista” che ha caratterizzato l’intero corso della modernità, e infine quello “relazionale”, che ha acquisito ai nostri giorni una consistente credibilità a livello teorico, anche se è ancora poco utilizzato nell’ambito della prassi politica.
di Lucia Capuzzi, in Avvenire del 19 settembre 2023
Si potrebbe chiamare “sindrome della Fortezza Bastiani”. Quella del tenente Giovanni Drogo, creato dalla penna di Dino Buzzati che, chiuso nella cittadella militare, trascorre l’intera esistenza nell’attesa di nemici immaginari, senza più riuscire a “tornare nel mondo”. O, per i lettori più giovani, potremmo utilizzare una metafora mutuata dal “Trono di spade”: la “sindrome del Castello nero e della Barriera di ghiaccio”, quando i bellicosi “sette Regni” sperano, invano, con quest’ultima, di mettersi al riparo “dagli estranei” alias i mostri. Sono trasposizioni letterarie e cinematografiche della tendenza umana a rintanarsi dietro mura possenti nell’illusione di sfuggire al caos.
di Raul Gabriel, in Avvenire del 17 settembre 2023
Identità è una parola che torna spesso nei miei scritti, e confesso che vederla utilizzata nelle sue accezioni tossiche mi trasmette il senso di quanto all'epoca in cui Babele viene annoverata tra i ricordi di uno ieri arcaico sia difficile una lingua comune, perlomeno nei suoi riferimenti semantici. La identità che intendo è una mirabile intelaiatura aperta alla relazione, gemella diversa della coscienza, nostra peculiarità che mai potrà essere mutuata dalle tecnologie, interfaccia che apre al mondo regalandoci l'incontro, scrigno di altrettante identità per quanti sono gli esseri umani.
di Maurizio Ambrosini, in Avvenire del 19 settembre 2023.
Il governo italiano si sta comportando come l’apprendista stregone del film di Walt Disney. Dopo aver suscitato l’idea che quella dei profughi dall’Africa in cerca di asilo sia un’emergenza nazionale, e avendo smantellato il sistema di accoglienza, ora si trova in chiaro affanno nel dimostrare di saper mettere sotto controllo la situazione.
di Nicoletta Dentico
Articolo pubblicato il 3 settembre in Sbilanciamoci.info
Avevamo il secondo sistema sanitario più bello del mondo, per l’Oms, fino al 2000. Oggi almeno il 60% dei fondi pubblici finisce in mano ai privati; più del 50% delle strutture che si occupano di malattie croniche sono private. I tagli della prossima legge di bilancio assecondano questa metastasi.
Parecchi anni fa, in taxi per le strade di Nairobi, ricordo lo sbalordimento quando il taxista dichiarò en passant, ma con sarcastico sollievo, che nell’eventualità di un incidente con la macchina, la mia presenza a bordo avrebbe garantito la disponibilità di una carta di credito per accedere al pronto soccorso anche per lui.
Il Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI) esprime profonda preoccupazione per l’ennesima grave crisi del sistema d’accoglienza, e si pone in totale disaccordo con l’approccio emergenziale assunto dal governo Meloni che ancora una volta punta ad ostacolare il diritto d’asilo e il diritto ad una accoglienza dignitosa. A inizio anno, il TAI ha chiesto all’attuale governo di programmare gli interventi di accoglienza, come previsto dalla normativa. Il Tavolo di coordinamento presso il Viminale si è riunito però solo il 4 agosto, dopo ripetute richieste e sollecitazioni del TAI, non potendo di fatto contribuire ad alcuna programmazione e limitandosi dunque sostanzialmente a prendere atto di misure emergenziali già assunte dal governo senza il coinvolgimento dei territori e del terzo settore.
Le recenti violenze urbane, che hanno colpito la Francia dopo l'uccisione di un giovane da parte di poliziotti, sono state strumentalizzate, non solo in Italia, per criminalizzare ancora gli immigrati e chi opera per l'accoglienza. Pensiamo utile riportare l'analisi di tre donne: l’imam Kahina Bahloul, la teologa cattolica Anne Soupa e la rabbina Daniela Touati. Invitano a superare i giudizi affrettati e cercare di capire. Denunciano che si tratta di processi di disumanizzazione e di negazione di diritti.
Rivolte urbane: “Come siamo messi con la nostra umanità quando c’è solo violenza e si accetta una simile frattura tra di noi?”
di Kahina Bahloul, Anne Soupa e Daniela Touati in “www.lemonde.fr” del 14 luglio 2023 (traduzione: www.finesettimana.org)
Le recenti violenze urbane che hanno colpito la Francia dopo la morte di Nahel M. sono una vera disumanizzazione, deplorano l’imam (donna) Kahina Bahloul, la teologa cattolica Anne Soupa e la rabbina Daniela Touati. Invitano a superare i giudizi affrettati e a ricreare legami.
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