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restiamo umani

7 ottobre

04 Ottobre 2024
04 Ottobre 2024
Visite: 258

di Anna Foa, in rivista.vitaepensiero.it   

Quando il 7 ottobre di un anno fa i terroristi di Hamas sono penetrati in Israele distruggendo i kibbutzim sul confine con Gaza, uccidendo nella maniera più brutale i loro abitanti e centinaia di giovani che si erano radunati per un concerto, stuprando sistematicamente le donne e portando via oltre duecento prigionieri come ostaggi, non hanno soltanto compiuto un massacro indiscriminato e quanto mai sanguinoso di civili, ma hanno anche inferto una ferita difficilmente rimarginabile all’intero Paese. L’esercito e i servizi segreti hanno dato nella circostanza una prova eclatante di incapacità, che metteva in dubbio la percezione di sicurezza e invincibilità che gli israeliani avevano in passato avuto di sé, mentre la presenza di tanti ostaggi di tutte le età creava un problema etico gigantesco: dare o no la precedenza alle vite degli ostaggi?

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Simone Weil, il rifiuto della forza

23 Settembre 2024
23 Settembre 2024
Visite: 548

Con questo articolo di Carlo Bolpin iniziamo la pubblicazione di una serie di interventi dedicata a "Testimoni di Pace" per comprendere e attualizzare il loro pensiero sulla pace e la nonviolenza.  

A prova del fatto che, da convinta pacifista, Simone Weil (Parigi, 3 febbraio 1909 – Ashford, 24 agosto 1943) sarebbe passata a una legittimazione di fatto della guerra, vengono talora segnalati due “fatti”: la sua adesione alla guerra di Spagna nel 1936 e, in seguito, la risoluta volontà di partecipare alla resistenza contro il nazismo tra le fila di France libre. Per sostenere questa opinione ci si serve di alcune citazioni che, isolate dal contesto, sembrerebbero dare conferma a questa contraddizione. Ipotesi legittima, tuttavia…

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Mare e deserto

29 Agosto 2024
29 Agosto 2024
Visite: 310

Discorso di papa Francesco, Udienza generale del 28 agosto 2024.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi rimando la consueta catechesi e desidero fermarmi con voi a pensare alle persone che – anche in questo momento – stanno attraversando mari e deserti per raggiungere una terra dove vivere in pace e sicurezza.

Mare e deserto: queste due parole ritornano in tante testimonianze che ricevo, sia da parte di migranti, sia da persone che si impegnano per soccorrerli. E quando dico “mare”, nel contesto delle migrazioni, intendo anche oceano, lago, fiume, tutte le masse d’acqua insidiose che tanti fratelli e sorelle in ogni parte del mondo sono costretti ad attraversare per raggiungere la loro meta. E “deserto” non è solo quello di sabbia e dune, o quello roccioso, ma sono pure tutti quei territori impervi e pericolosi, come le foreste, le giungle, le steppe dove i migranti camminano da soli, abbandonati a sé stessi. Migranti, mare e deserto.

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Anche la compassione è diventata selettiva

27 Agosto 2024
27 Agosto 2024
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di Maurizio Ambrosini,  in "Avvenire" 20 agosto 2024   

Ci sono naufraghi e naufraghi. Non sorprende l’emozione suscitata e la grande mobilitazione per trarre in salvo le persone (occidentali e benestanti) coinvolte nel naufragio del mega-yacht Bayesian, nave a vela di 56 metri di lunghezza, al largo di Porticello, 20 chilometri da Palermo. C’è trepidazione per i sei dispersi, tra cui il tycoon tecnologico Mike Lynch, il Bill Gates britannico, mentre i quindici salvati sono stati immediatamente condotti al pronto soccorso di Termini Imerese. Sempre in mare si dovrebbe agire così, sempre si dovrebbe palpitare per la sorte dei naufraghi, sempre bisognerebbe ricoverare a terra gli scampati il più presto possibile.

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Verso il Summit del Futuro

25 Agosto 2024
25 Agosto 2024
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Il 22 e 23 settembre 2024, in apertura dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (NU), i capi di stato e di governo si riuniranno nel palazzo dell’Onu a New York per il “Summit del Futuro” che adotterà il “Patto per il Futuro”, un “Global Digital Compact” e una “Dichiarazione sulle future generazioni”.

In vista del Summit del Futuro, la Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova e la Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova hanno inviato al Governo Italiano alcune proposte concrete da portare a New York. 

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Cittadinanza nella Chiesa e nella società: gli immigrati vanno coinvolti

21 Agosto 2024
21 Agosto 2024
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di Maurizio Ambrosini in "Avvenire" 8 luglio 2024   

La cinquantesima Settimana sociale ha cambiato intestazione: non più “dei cattolici italiani”, ma “dei cattolici in Italia”. Non si tratta di un cambiamento nominalistico: significa riconoscere che la popolazione che vive nel Paese non è composta soltanto di cittadini italiani, ma di un’umanità multietnica, con circa 5,3 milioni di residenti stranieri, e sempre più mescolata, per via di matrimoni misti, naturalizzazioni, nuove generazioni che crescono in Italia (872.000 studenti nelle scuole). Anche la Chiesa cattolica in Italia ha assunto un profilo sociografico più articolato e meno prevedibile: non solo per la presenza di religiose, religiosi e preti che arrivano da lontano, ma anche di una componente sempre più radicata di cattolici con origini immigrate, stimati in circa 830.000 (dossier Idos 2023).

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Addio a Paolo Ricca

19 Agosto 2024
19 Agosto 2024
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di Carlo Bolpin

Tanti con competenza parlano e parleranno di Paolo Ricca, della ricchezza e della profondità dei suoi studi e della sua predicazione, maestro di vita nella fede.
È molto difficile per me parlare ora di Paolo Ricca al passato, in realtà continuo a parlare con lui, a sentire la sua voce sorridente gentile mite, come ho fatto con riconoscenza anche nelle ultime volte quando dall’ospedale lui si è preoccupato di chiamare per dirmi che sarebbe stato difficile per lui venire all’incontro che stavamo organizzando a novembre. Sempre pronto a rispondere alle richieste di consigli, di indicazioni, di scrivere un articolo o di venire a parlare in una piccola parrocchia della provincia veneziana, che lui riusciva a far diventare un colloquio aperto con persone appassionate delle sue parole. La sua capacità di chiarezza teorica era sempre intrecciata alle esperienze della vita personale, anche più intime, con una reciproca illuminazione. Sembrava parlasse a ciascuno e, come è stato scritto, al cuore di ciascuno.
Meglio lasciar parlare Paolo stesso, con l’ultimo articolo scritto per Esodo sulla fede.

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Vite abbandonate

16 Luglio 2024
16 Luglio 2024
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Secondo rapporto sulla situazione e i bisogni delle persone migranti in arrivo dalla rotta balcanica a Trieste. 

Il presente Rapporto segue quello pubblicato nell’anno 2023 con il titolo “Vite abbandonate. Rapporto sulla situazione e i bisogni delle persone migranti in arrivo dalla rotta balcanica a Trieste nel 2022”. È stato redatto dalla stessa Rete solidale che unisce le forze di associazioni che a Trieste operano sui temi dell’accoglienza, della tutela legale e dell’assistenza umanitaria a persone migranti che arrivano nella città dalla rotta balcanica.
L’attività della Rete era già stata avviata nel 2021, si è rinforzata nel corso del 2022 ed è poi proseguita consolidandosi nel 2023. Ciò ha permesso di attuare un monitoraggio costante e quotidiano della situazione con una collegata attività di supporto e assistenza gestita interamente dagli autori del presente Rapporto con il sostegno crescente della società civile.

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Gli sbarchi sono calati perché sempre più migranti muoiono nel deserto

15 Luglio 2024
15 Luglio 2024
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di Maurizio Ambrosini, in "Avvenire" di  sabato 13 luglio 2024

Sono calati gli sbarchi in Italia (28.376 all’11 luglio, contro 73.173 di un anno fa: meno della metà) e il governo canta vittoria. La strategia dell’esternalizzazione dei confini sembra ora dare frutti, mediante gli accordi con il governo autoritario tunisino e il rinnovo dei finanziamenti a governo e milizie locali libiche. Certo occorre cautela: partenze e sbarchi da anni oscillano, in dipendenza di vari fattori, tra cui il meteo e le condizioni del mare, quest’anno a lungo sfavorevoli. Le rotte cambiano e cercano altri sbocchi, spesso più lunghi, costosi e pericolosi dei precedenti. Ma credo si debba ammettere che le politiche attuate dai governi del Nord del mondo per il contenimento delle migrazioni indesiderate e degli arrivi spontanei per asilo alla fine raggiungono buona parte dei loro obiettivi. L’abbiamo già visto con gli accordi tra Ue e Turchia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Marocco, Niger (ora denunciato dal governo golpista).

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