di Maurizio Ambrosini
Londra, un tempo la città più secolarizzata del Regno Unito, è diventata oggi la città più religiosa, punteggiata com’è di chiese, chiesette, sale di preghiera, moschee, templi, soprattutto nelle sue vaste periferie popolari.
Anche in Italia sta succedendo qualcosa del genere. Ne mostra quanto meno l’avvio una ricerca appena pubblicata presso il Mulino: Quando gli immigrati vogliono pregare, promossa dal Centro studi Confronti della Chiesa Valdese e dalla Fondazione Basso e curata da Maurizio Ambrosini, Samuele Molli e Paolo Naso.
Riprendiamo dal sito di Mosaico di pace quanto scritto da Tonio Dell'Olio il 14 settembre 2022 nella rubrica "Mosaico dei giorni".
Loujin Ahmed Nasif
Quando le vittime non hanno nome, semplicemente non esistono. È per questo che i nazisti sostituivano immediatamente l'identità anagrafica degli internati dei campi con un numero tatuato sull'avambraccio sinistro. Loujin Ahmed Nasif invece un nome ce l'ha – eccome! – e aveva anche i suoi quattro anni.
La guerra di invasione dell'Ucraina ha messo in discussione molte certezze. Anche nella nostra area culturale tante sono le posizioni contrastanti. Nel sito abbiamo documentato analisi e riflessioni. Riteniamo necessaria una riflessione "a monte" delle contingenze su alcune questioni di fondo. Per questo abbiamo iniziato a porre a persone di diversa impostazione gli interrogativi che riteniamo preliminari.
Iniziamo con il teologo Severino Dianich
Il cristiano di fronte al male nella storia o meglio dentro il male.
Riprendendo Bonhoeffer, che considera l’incarnazione come legge della storia, il cristiano sa che qualsiasi azione compia rimane nel peccato. Nella storia non si pone l’alternativa astratta tra il Bene assoluto e il Male assoluto.
Dal palco del Festival di Emergency, che si è svolto a Reggio Emilia dal 2 al 4 settembre, è stato lanciato l’appello per ridurre la spesa militare globale e reindirizzare le risorse economiche verso clima, salute e benessere delle comunità.
La richiesta viene da Matteo Smerlak, ricercatore, presidente e co-fondatore con il fisico Carlo Rovelli di The Global Peace Dividend Initiative, organizzazione no-profit che sostiene una campagna promossa da oltre cinquanta premi Nobel, leader politici e Ong partner come Emergency e più di 61 mila cittadini provenienti da tutto il mondo.
Pubblichiamo il documento di UDIK – Unione Donne Italiane e Kurde a seguito del Memorandum d’intesa trilaterale per consentire l'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato.
di Maurizio Ambrosini
La tragedia di Melilla (almeno 37 morti e 76 feriti tra i migranti, secondo i primi bilanci) è una drammatica dimostrazione del significato dei confini e dei muri che separano il Nord e il Sud del mondo in questi tempi di ferro.
L’enclave spagnola in territorio marocchino è uno dei luoghi in cui i due mondi si incontrano fisicamente, separati da una barriera metallica sorvegliata da guardie armate.
Un appello, promosso dal Consiglio italiano del Movimento Europeo, dall’Associazione partigiani (Anpi), dall’Arci, dalla Rete Pace e Disarmo e dal direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, sollecita l'Europa ad assumere la responsabilità di un'intermediazione per il cessate il fuoco e la pace in Ucraina. Pubblichiamo di seguito il testo dell'appello.
Riprendiamo l'articolo di Maurizio Ambrosini in "Avvenire" del 29 maggio 2022
Non c’è più l’invasione. Anzi, a quanto sembra, ora gli immigrati mancano. Più precisamente, mancano le braccia degli immigrati in alcuni settori dell’economia, da tempo in affanno per carenza di manodopera. Così il governo ha annunciato un nuovo decreto-flussi, dopo aver già alzato – per iniziativa della ministra Luciana Lamorgese – le quote d’ingresso, alla fine dell’anno scorso, a 69.700 lavoratori autorizzati, perlopiù stagionali (42.000). Le domande delle imprese hanno invece superato quota 200.000.
Dopo oltre 100 giorni di guerra in Ucraina pubblichiamo i link ad alcuni articoli, riflessioni e azioni.
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