Yehudah Giuda. Il traditore fedele
di Marco Cassuto Morselli e Gabriella Maestri
Castelvecchi 2022
Quaranta pagine, ma dense, nelle quali ogni riga contiene parole e significati che fanno cambiare prospettiva, fanno traballare certezze, introducono con pazienza e pacatezza alla complessità della figura protagonista del libro.
Tutto questo trovate in Yehudah Giuda. Il traditore fedele di Marco Cassuto Morselli e Gabriella Maestri. Questi due studiosi, uno ebreo e l’altra cristiana, ci accompagnano alla scoperta di Giuda, Yehudah, passato alla storia come il traditore dell’amico, del messia e poi diventato sinonimo di traditore tout court e lo fanno in un modo che è loro molto congeniale e per me molto affascinante: tramite la lettura e la traduzione dei testi originali.
Ma chi era veramente? Che elementi abbiamo nei racconti della vita di Gesù per ricostruire il suo personaggio? Tanto, e tutto il male possibile, è stato detto di lui ma poco troviamo in realtà scritto, nonostante sia stato fondamentale nella vicenda terrena dell’altro “giudeo” del gruppo dei discepoli, Yeshua Bet-Lehem. E quanto attraverso i secoli la progressiva identificazione di Yehudah con i Giudei, gli Ebrei “deicidi”, ne ha determinato il disprezzo e la condanna al castigo eterno!
Si può cominciare dal famoso verbo paradidomi che vuol dire "consegnare" e così viene tradotto sempre, incluso nella I lettera ai Corinzi (11,23-24), sebbene due righe sotto esso sia tradotto con "tradire". Perché? Cosa c'è sotto? E soprattutto cosa ha comportato questa non piccola differenza?
C’è poi il fatto che Yehudah “consegna” Yeshua ai sacerdoti: per consacrarlo re? Invece i sacerdoti lo consegnano ai Romani: per paura, per salvare il popolo dalle ritorsioni degli occupanti? Solo allora Yehudah si uccide, come se lui stesso, in realtà, si fosse sentito tradito.
Ovviamente le riflessioni finali del libro vertono attorno alla domanda centrale: cosa sarebbe successo se Yehudah non avesse seguito in modo così obbediente il suo Maestro? Che fine avrebbe fatto il Messia dei cristiani e il cristianesimo?
I due autori citano diversi libri ed è molto ricca infatti la bibliografia. Io mi permetto di aggiungere il ritornello di una bella canzone di Claudio Chieffo, dal titolo Monologo di Giuda, che dice così: “Non fu per i trenta denari, ma per la speranza che lui quel giorno aveva suscitato in me”.
di Anna Urbani