Un'etica per tempi incerti. Giannino Piana, teologo
AA.VV.
Postfazione di Gianfranco Ravasi
Cittadella editrice 2021
Il volume è un omaggio a Giannino Piana, studioso di etica sociale, economica e politica, docente di etica cristiana, ha contribuito al rinnovamento della teologia morale in merito sia all’approccio metodologico sia a questioni di grande rilevanza e attualità come la bioetica, la sessualità, la politica e l’economia, il progresso scientifico e tecnologico. Numerose sono le sue pubblicazioni di carattere sistematico e su tematiche specifiche quali il testamento biologico, l’omosessualità, la responsabilità. Collabora con diverse riviste, tra queste Esodo curando anche una rubrica in questo nostro sito con riflessioni preziose e puntuali. Di questo lo ringraziamo e ci associamo ai riconoscimenti fatti in questo libro da vari teologi e dal card. Ravasi, presidente della Pontificia Commissione della Cultura.
Nell’intervista a Piana viene esaminata l’evoluzione negli ultimi 50 anni che ha portato a un radicale rinnovamento della “dottrina morale cattolica” che vede in Piana uno dei protagonisti.
Questa intervista precede i saggi di diversi teologi sulle varie problematiche affrontate dallo stesso Piana. Gli autori esaminano il suo percorso personale di studi e d’incontri verso la maturazione di una sapienza di vita, alla ricerca di nuove vie che non diventano mai dottrine, posizioni assolute, ma aiutano a comprendere la responsabilità personale e civile nelle concrete problematiche.
Il libro ci rinvia una figura di intellettuale e di maestro di vita, che, per affrontare i problemi dell’esistenza e della società, ci insegna a “usare” la teologia, le diverse discipline etiche e sociali, un quadro teorico ben fondato sulla conoscenza critica di pensatori ormai “classici”, in particolare d’impostazione ermeneutica e personalistica.
Significativo è il libro, pubblicato da Cittadella Ed. nel 2019, “Etiche della responsabilità”, in cui Piana presenta alcuni di questi autori, con la consueta chiarezza, che rende di facile lettura pensieri complessi. Se il libro ricostruisce continuità e differenze dei diversi pensatori, la sintesi è sua. Non un sistema chiuso, ma una sintesi aperta per comprendere questo nostro mondo mutevole e complesso, questi nostri “tempi incerti”. Noi che non siamo specialisti abbiamo strumenti di lettura etica della realtà, non una dottrina astratta di principi e valori da cui dedurre soluzioni. È l’analisi stessa delle diverse situazioni che fa emergere le possibilità di vivere eticamente, con coerenza e responsabilità.
Come scritto nella prefazione “ il problema centrale è rappresentato dal rapporto tra il soggetto agente, la sua libertà, e l’esigenza di una morale oggettiva” , sempre in situazione. Il primato viene restituito al soggetto e alla coscienza, superando il tradizionale dualismo tra piano oggettivo e quello soggettivo, come dice lo stesso Piano nell’intervista, che pone, come secondo nodo da affrontare sulla spinta del Concilio, il rapporto tra etica della fede ed etica umana fondata sulla ragione e sul riconoscimento dell’autonomia delle realtà terrestri, il rapporto tra Parola di Dio ed esperienza umana. Questa riflessione ha imposto di rivedere tutta l’impostazione della disciplina morale, a partire dalla manualistica, “facendola uscire da una prospettiva ideologico-dottrinale e aprendola a una prospettiva più antropologico-etica e critico-profetica”.
Illuminante è come Piana sintetizza questa novità del soggetto “come fonte ultima (ed esclusiva) della moralità”, scongiurando la caduta nell’individualismo e nel relativismo: “la relazione (una relazione che ha nel "corpo vissuto" la sua concreta incarnazione nel qui e ora) diviene il criterio di valutazione e di orientamento della condotta umana. Valori e norme acquisiscono in questo quadro la loro ultima radice, in quanto i primi definiscono ciò che rende possibile l’attuazione positiva delle relazioni interpersonali e sociali, e le seconde costituiscono la codificazione (sempre parziale e provvisoria) sul piano storico del contenuto degli stessi valori”.
di Carlo Bolpin