Stai zitta, e altre nove frasi che non vogliamo sentire più
di Michela Murgia
Einaudi 2021
Questo libro “ha un’ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice più nessuno”. Trovate queste parole sul risvolto di copertina del libro Stai zitta, e altre nove frasi che non vogliamo sentire più. Dopo aver letto il libro speri veramente che l’auspicio si realizzi anche se sai perfettamente che manca ancora del tempo, ma possiamo cominciare a lavorarci.
Michela Murgia, scrittrice e intellettuale, riporta in dieci capitoli con precisione, spesso con ironia amara, altrettante frasi sessiste che hanno accompagnato e accompagnano la vita quotidiana di ognuno e ognuna di noi.
La copertina e le immagini gustosissime che sono poste all’inizio di ogni capitolo sono di Anarkikka, illustratrice femminista. I capitoli sono composti da una introduzione sul tema e da alcune frasi esemplificative.
Stai zitta, titolo del libro e del primo capitolo, racconta il potere sovversivo della parola e il diverso valore attribuito al silenzio, se maschile o femminile. Se parli, fai la maestrina o vuoi sempre avere ragione. Avete mai sentito parlare di “maestrini” o non piuttosto di cattivi o grandi maestri? In Ormai siete dappertutto mette in evidenza come in realtà, lo dicono i numeri, le donne siano del tutto assenti nei luoghi decisionali e decisivi della nostra società. Come hai detto che ti chiami mette in risalto il diverso modo di nominare uomini e donne: le ragazze, signora o signorina, il sindaco donna, lady di qualcosa…Spaventi gli uomini racconta invece come sia difficile se non impossibile per una donna esprimere il proprio dissenso senza essere etichettata come “rabbiosa”, le esortazioni stereotipate diventano allora: “Calmati!” oppure “Hai ragione ma sbagli i toni”…
Le altre frasi sono : Brava e pure mamma!; Le donne sono le peggiori nemiche delle altre donne; Io non sono maschilista; Sei una donna con le palle; Adesso ti spiego e Era solo un complimento.
La lettura fa a volte sorridere, ma fa soprattutto pensare, alla responsabilità degli uomini, ma anche delle donne che accettando le cose come stanno contribuiscono a mantenere la violenza del linguaggio e del mondo che questo linguaggio costruisce. Queste frasi che non vogliamo sentire più le sentiamo ancora: con me penso lo possano testimoniare molte altre, al lavoro, nella vita quotidiana, e anche nelle chiese.
a cura di Anna Urbani