Amazzonia. Viaggio al tempo della fine
di Raffaele Luise
Edizioni Appunti di Viaggio 2022
Mi onoro dell’amicizia di Raffaele Luise e l’ho attivamente aiutato in un tour di presentazione di questo libro.
Il termine “decano dei vaticanisti” potrebbe indurre a pensare erroneamente a una persona paludata e seriosa, invece Raffaele, benché non più giovanissimo, mantiene la fresca curiosità di approfondire i temi scottanti della nostra società “sul campo”, e un viaggio di mesi in Amazzonia non è certo una passeggiata.
La spinta, tradotta poi in introduzione al libro, di Papa Francesco a occuparsi di una zona e un popolo del nostro pianeta vitali (custode delle nostre radici profonde, estinte le quali la nostra esistenza come umanità è in pericolo) permea tutto il libro. Accompagnato da sacerdoti coraggiosi (e notiamo che la religione può talvolta essere così dannosa verso ritualità ritenute blasfeme e quindi da estirpare) e facendosi amici personaggi scomodi al governo precedente (ma purtroppo anche a quello attuale) conosceremo villaggi amazzonici dove Raffaele ha anche vissuto una quotidianità fatta di immersioni nella natura amica e sorella, da interpretare nell’anima profonda con l’aiuto anche dell’ayahuasca, senza malizia.
Le devastazioni e deturpazioni al polmone dell’umanità sono chiaramente descritte assieme alle loro cause, ma di pari passo c’è il racconto di popoli che custodiscono segreti a noi ormai inarrivabili, ma per loro quotidiani. Noi possiamo solo percepire l’aura sacrale di una foresta secolare che per loro è fonte quotidiana di cibo, di cura e di bellezza. Così come fonte di cibo e bellezza lo sono i corsi d’acqua: fiumi e laghi che l’avidità dell’uomo rischia di prosciugare o inquinare ponendo a rischio estinzione i popoli primitivi che ne dipendono.
Il prosieguo naturale di questo affascinante libro è stata la presenza dello sciamano Marcos Dunù del Popolo indigeno amazzonico dei Mayuruna, che vivono nella Valle del Javarì (nel sud-ovest dello Stato dell’Amazonas) alla manifestazione sul Cansiglio a giugno (vedi l'articolo Spiritualità e foresta). Marcos ha anche raccontato della minaccia oggi più grave alla sopravvivenza dei popoli originari d’Amazzonia, quello della legge 490, detta del “marco temporal” (la demarcazione temporale), che Bolsonaro non riuscì a far passar, e che ora con il progressista Lula ha già superato il voto della Camera Bassa per affrontare succcessivamente l’esame del Senato. Una legge che se fosse approvata toglierebbe a gran parte dei Popoli indigeni la titolarità dei loro Territori tradizionali.
di Marina Salvato