Libera. Diventare grandi alla fine della storia
di Lea Ypi
Feltrinelli 2022
Lea Ypi è una professoressa di filosofia politica. Vive e lavora a Londra dove insegna alla London School of Economics, dopo aver insegnato in diverse altre università europee. E’ nata in Albania, poco più di quaranta anni fa e non ci è più ritornata da quando, nel 1997, è venuta in Italia a studiare Filosofia all’università di Roma. Nel libro Libera. Diventare grandi alla fine della storia racconta la sua vita.
Con gli occhi di bambina, comincia a raccontare la storia del paese dello “zio” Enver, il dittatore che lo ha governato fino alla fine, prima della difficile transizione al modello occidentale di liberalismo e mercato. Lea viveva con i genitori, un fratello più piccolo e la nonna paterna, Nini, una figura per lei fondamentale e alla quale il libro è dedicato. Descrive ciò che vede, le lunghe code per comprare i generi alimentari e ciò che sente dei discorsi dei grandi. I grandi che Lea ascolta con grandissima attenzione e curiosità sono da un lato la maestra Nora che racconta la storia dalla parte del partito e della verità d’ufficio, dall’altro la nonna, con cui parla francese, e i genitori che invece parlano in modo più segreto e cifrato e i cui discorsi la piccola Lea capirà solo quando sarà più grande. La famiglia Ypi è una famiglia borghese, con un passato, una “biografia”, così definita nel libro, che spiega la discriminazione ai limiti della persecuzione subita durante gli anni del socialismo.
Ypi riesce a raccontare attraverso le sue vicende biografiche non solo la storia di una nazione ma anche la storia delle generazioni che l’hanno preceduta e con le quali, soprattutto dal punto di vista delle idee, delle posizioni politiche e religiose, deve necessariamente fare i conti: dal bisnonno primo ministro ai tempi del re Zog, al nonno repubblicano e musulmano, alla nonna Nini appassionata della rivoluzione francese, al papà che amava i rivoluzionari morti, alla mamma che appare invece la più realista di tutti.
L’interrogativo sotteso al libro mi pare sia: cos’è la libertà? Scrive Ypi: “Anche le società che pretendono di aiutare gli individui a realizzare il loro pieno potenziale ma rifiutano di cambiare le strutture che lo rendono impossibile sono oppressive. Eppure, a dispetto di tutte le costrizioni esterne, non perdiamo mai la nostra libertà interiore: la libertà di fare ciò che è giusto”.
di Anna Urbani