Sognare eresie. Fede, amore e libertà
di Luigi Bettazzi
EDB 2021
Vescovo emerito di Ivrea, Bettazzi, nato nel 1923, è l’ultimo Padre conciliare italiano vivente. È stato presidente nazionale e internazionale di Pax Christi. Tra le opere pubblicate da EDB ricordiamo: Aprirsi agli altri, aprirsi a Dio. Ragione, intelligenza, fede nella nostra vita (2020); Il mio Concilio Vaticano II. Prima-durante-dopo (2019).
In questo “libretto” per dimensioni, troviamo tutto mons. Bettazzi, il linguaggio chiaro, la sua profondità assieme alla sottile intelligente ironia, capace di capovolgere il significato abituale, scontato, delle parole per rivelarne il valore vivo e attuale senza tradimenti. Questa intelligenza è subito evidente fin dalle prime pagine, quando chiarisce i due termini del titolo, chiave di lettura del suo essere cristiano e del suo impegno come vescovo, come vengono narrati nei capitoli del testo. Trasforma in positivo la battuta di “un vescovo importante del Vaticano” detta quando Bettazzi consegna a papa Francesco un suo libro: “Sarà una delle sue solite eresie”. Bettazzi sa bene che questa è una delle frasi più benevole dette contro di lui da certi ambienti vaticani (e non solo), ma capovolge la cattiva intenzione della battuta recuperando il significato originario di “eresia”, dal greco “scelta”: “scegliere la formulazione di verità tradizionali in modo nuovo, più agevolmente comprensibile e coinvolgente nella mentalità di oggi”. L’eresia viene contrapposta alla tradizione “presentata come la garanzia dell’ortodossia, quasi più valida della Parola di Dio”.Tradizione, invece, è “ trasmettere le verità di sempre (non le loro interpretazioni passate!) all’accoglienza e alla vita dell’umanità di oggi”. In questa prospettiva nel libro vengono presentati, a partire dall’esperienza di una “lunga vita” di concreti impegni per la pace e il dialogo, gli sviluppi di interrogativi, che riguardano nodi fondamentali della fede cristiana, ma che vengono, con ironica leggerezza, presentati come “sogni”, “forse inaccettabili”, ma sono solo sogni, quindi “estrosi e non imputabili”. Però la Chiesa ha considerato eresie alcune posizioni successivamente recuperate.
Non si rivolge agli esperti ma ai “piccoli”, a chi ha perplessità, dubbi, e mantiene sempre un linguaggio corrispondente alla chiarezza evangelica anche su temi scomodi, come la violenza e l’odio nella “prima alleanza”, il ruolo della Maddalena “una donna che porta alla fede la prima gerarchia della Chiesa!”, il concetto d’indissolubilità del matrimonio, l’eucarestia, l’amore e la gioia di Gesù da porre al centro rispetto all’idea tradizionale del suo “sacrificio”. I titoli dei diversi capitoli sono già in sé significati e meritano una recensione: eresia della salvezza, eresia della preghiera, le eresie sociali, le “ultimissime” eresie.
Sottolineo “la radice di tutte le eresie”: “la qualifica dell’essere umano è quella di potere e dovere scegliere”, di essere quindi sempre eretico, di realizzare la propria libertà, che non è “di indifferenza”, ma “di essere”, “libertà di amare”.
di Carlo Bolpin