È difficile salutare un amico come Giovanni Benzoni. Si accavallano ricordi, parole e immagini. Lo ricordiamo facendo nostre le parole che il Punto pace di Pax Christi di Venezia-Mestre ha usato per comunicare la sua morte, con una biografia curata da Carlo Bolpin, con il ricordo di Gente Veneta e pubblicando un articolo che Giovanni aveva inviato per Esodo. Allora, ottobre 2023, Carlo Bolpin gli disse che era "troppo politico per la rivista", e anche che era "bello che fosse ancora capace di sorprendersi e di sorprendere". Questa capacità era una delle caratteristiche belle di Giovanni. L'ultima parte dell'articolo è oggi particolarmente significativa per noi, per ricordare la sua fede e la sua lettura della storia e della realtà presente, e per rinnovare gli impegni che con lui abbiamo condiviso.
Ha lasciato un segno non solo a Venezia: innumerevoli le sue testimonianze in ambiti che lo rivelavano comunque sempre umilissimo, anche quando si poteva cogliere la sua straordinaria incidenza nel movimento per la pace, nel movimento cattolico democratico, in Pax Christi come in tantissime realtà di base e di formazione.
Il suo impegno politico, sulla scia dei più grandi cattolici democratici, lo ha fatto servire la città come assessore. Intensa e appassionata la sua attenzione agli ultimi ed emarginati nella Casa dell'ospitalità.
Una biografia di Giovanni Benzoni
Giovanni Battista Benzoni, nato il 4 aprile 1945 a Belluno, viene a Venezia con i genitori, insegnanti, e i tre fratelli nel 1955. Fin da ragazzo mostra le sue caratteristiche di impegno civile, critico e creativo di iniziative culturali e solidali, sempre accompagnato dalla ricerca di fede personale e comunitaria. Non sopportava superficialità e arroganza, soprattutto dei potenti, piccoli e grandi, era sempre disposto ad aiutare, ad ascoltare e a valorizzare chi era in momenti di bisogno e debolezza.
Nelle tante collaborazioni portava innovazione e criticità, capacità di creare rete e amicizia.
Ha collaborato con i giornali tra i quali "l’avvenire d’Italia", "l’unità", "il manifesto", "il Gazzettino", "Gente Veneta", "Alto Adige", "Avvenimenti".
È stato presidente della FUCI di Venezia e dal 1967 al 1970, con Mirella Gallinaro, presidente nazionale della Federazione Universitari Cattolici.
Come assessore al decentramento con la delega alla protezione civile per l’Amministrazione di Venezia ha, tra l’altro, ristrutturato la Casa dell’ospitalità che ha reso le persone “senza fissa dimora” protagonisti attivi di un progetto non solo di accoglienza ma di iniziative culturali nel territorio, un luogo di incontro e di lettura di libri.
Permanente è stata la sua attività per la promozione della pace, partecipando al Punto pace di Mestre di Pax Christi, come promotore e responsabile per la Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, a partire dal 2001 fino al 2009 con cadenza annuale, del Salone dell’Editoria di pace, un momento di incontro tra il pubblico e gli editori interessati al tema della pace. Nell’ambito del progetto “Iride”, ha realizzato anche la pubblicazione dell’Annuario geopolitico della Pace, che ha raccolto numerosi contributi, segnalando anche tutte le iniziative sulla pace che si sono svolte nel corso dell’anno di riferimento.
Numerose le attività che ha fondato: con Wladimiro Dorigo e altri la “Arsenale cooperativa editrice”; la rete nazionale tra associazioni e riviste ”Viandanti”; l’Associazione “Amici di don Germano Pattaro”; l’Associazione “Oggi la parola -amici di padre Calati”, che ha promosso per molti anni un incontro e un Seminario all’anno a Camaldoli.
È stato redattore delle riviste riviste "Servitium", e "il tetto" e direttore dei "Quaderni di Sant’Erasmo"; fin dall’inizio socio e collaboratore dell’Associazione e della rivista "Esodo".
Ha collaborato e partecipato a tre film della pittrice e regista Serena Nono (Via della croce, Venezia salva, Sventura).
Ha scritto saggi e curato pubblicazioni, in particolare sulle problematiche di Venezia.
Giovanni Benzoni Ancora instancabilmente