di Mara Rumiz, Responsabile Progetti Venezia Emergency
Emergency è un’associazione umanitaria, indipendente e neutrale, fondata nel 1994 da Gino e Teresa Strada per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di qualità alle vittime della guerra e della povertà. Da allora è intervenuta in diciotto Paesi, costruendo ospedali, ambulatori, posti di primo soccorso, centri di riabilitazione e ha curato più di 10 milioni di persone. Nel 2020 ha operato in Afghanistan, Sierra Leone, Repubblica Centrafricana, Sudan, Eritrea, Uganda, Iraq, Afghanistan, Yemen.
Da dieci anni Emergency lavora anche in Italia. A Venezia Emergency è presente con tre diverse realtà:
- A Marghera, con il Poliambulatorio che offre cure gratuite alle persone in difficoltà e le informa, le indirizza verso i servizi sanitari pubblici. Accanto a tanti migranti, ci sono parecchi cittadini e cittadine veneziani che si rivolgono a Emergency, soprattutto per le cure odontoiatriche.
- Il Gruppo dei Volontari, presenti e attivi da tanti anni con i banchetti informativi, con gli eventi, con gli interventi all’interno delle scuole.
- La sede alla Giudecca, che dal 2018 promuove attività finalizzate alla promozione di una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
Mi soffermo su quest’ultimo progetto, che seguo direttamente.
La Giudecca è diventato uno spazio di incontro e di confronto sui temi della guerra, delle migrazioni, dei diritti (troppo spesso negati) e a questo scopo utilizza esperienze e linguaggi diversi, dal racconto in presa diretta dei medici e operatori impegnati nelle nostre strutture sanitarie all’estero e in Italia, a documentari e film, ai libri, alla musica, alle arti visive, agli incontri con docenti ed esperti. Le pagine di un romanzo, le immagini che scorrono sullo schermo, l’azione teatrale, una mostra, un’inchiesta giornalistica, un concerto, colpiscono meglio la nostra attenzione, ci rendono più sensibili e ci inducono a una riflessione più profonda e ci aiutano, così speriamo, a sviluppare un sentimento di rifiuto della guerra.
Sono stati con noi Ottavia Piccolo, Hanif Kureishi, Massimo Cacciari, Andrea Segre, Giancarlo Gaeta, Gualtiero Bertelli, Gerardo Balestrieri, David Riondino, Serena Nono e Nicola Golea, Mattia Berto, Michele Cinque, Gholam Najafi, Giovanni Montanaro, Chiara Valerio, Gino Strada, Rossella Miccio e tanti altri.
Di grande interesse è la collaborazione con l’Università. Abbiamo una convenzione sia con lo IUAV che con Ca’ Foscari, che impegna le parti a promuovere attività didattiche e ricerche comuni nel campo della promozione dei diritti e di uno sviluppo sostenibile, sia per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente che il rispetto dei principi di giustizia, uguaglianza, responsabilità sociale.
Si sono fatti workshop, incontri, veri e propri corsi curricolari. In particolare, dal novembre 2019 a febbraio 2020 si è svolto il corso della Laurea Magistrale in Design della Comunicazione e del Prodotto dello IUAV: più di sessanta studenti con i loro docenti hanno studiato i report annuali, i documenti, il sito di Emergency, hanno interrogato noi, i responsabili dei progetti, gli operatori e hanno tradotto tali informazioni in immagini, video, grafici, statistiche, cartografie, libri e giochi da tavolo: un vero e proprio Atlante Storico di Emergency. Era previsto che il Corso si concludesse con una mostra: effettivamente essa è stata allestita al pianoterra della sede di Emergency alla Giudecca ed era stata fissata l’inaugurazione per il 27 febbraio 2020. Ci ha pensato il COVID a scombinare i piani. Infatti, due giorni prima sono state chiuse le Università e poi è intervenuto il lockdown. La mostra è ancora lì e prima o poi, finita l’emergenza, la apriremo al pubblico.
Visto che abbiamo dovuto interrompere le attività culturali e formative aperte al pubblico, ci siamo sentiti in dovere di dare il nostro contributo all’emergenza sanitaria e sociale. Ci siamo messi a disposizione della Protezione Civile e abbiamo collaborato al Progetto Spese. La cosa bella è che per questa particolare iniziativa si sono avvicinati a noi 70 nuovi volontari, a dimostrazione che nella nostra città, nonostante i problemi, c’è ancora una comunità attenta e sensibile, pronta ad attivarsi nei momenti di maggiore difficoltà, a sostegno dei più fragili.