Pubblichiamo la dichiarazione del 23 maggio 2024 Per la cooperazione ebraico-islamica in Europa: Dichiarazione di Sarajevo del Muslim Jewish Leadership Council, in Inchiesta online.
Negli ultimi quattro giorni a Sarajevo il MJLC (Muslim Jewish Leadership Council) ha riunito giovani leader ebrei e musulmani provenienti da tutta Europa per avviare percorso condiviso di un anno nell’ambito dell’Ambassador Programme del MJLC. L’incontro di Sarajevo ha incluso due giorni di formazione, visite a siti religiosi, un viaggio di commemorazione a Srebrenica per onorare le 8.372 vittime del Genocidio e un evento inaugurale di sostegno per i nostri nuovi giovani Ambassadors. Nello spirito del dialogo e sulla base delle lezioni apprese a Sarajevo sulla lunga storia delle religioni, del conflitto e della coesistenza in Bosnia, sentiamo il bisogno di dare voce a questa esperienza.
Già a ottobre del 2023, i leader musulmani ed ebrei si sono riuniti a Siviglia per affrontare l’urgente bisogno di cooperazione islamo-ebraica in Europa in questo momento difficile e per condannare la violenza contro i civili e le violazioni del diritto internazionale. Sette mesi dopo il conflitto si è intensificato e noi, come coalizione islamo-ebraica di tutta Europa, ci sentiamo in dovere di continuare a lavorare insieme con impegno.
Il conflitto in corso ha incrementato le inaccettabili interpretazioni teologiche errate da parte di estremisti che incoraggiano la violenza contro le comunità dell’altra fede. Non possiamo fare a meno di paragonare questa situazione alla storia di Caino e Abele presente nei nostri testi sacri, una tragica storia di fratelli che uccidono fratelli.
Condanniamo con la massima fermezza questo drammatico abuso dei valori religiosi ebraici e musulmani: non esiste alcuna giustificazione religiosa per l’uccisione di innocenti. Ribadiamo quanto sia importante evitare in tutti i modi che questo conflitto semini divisione anche in Europa.
Siamo chiamati da Dio a proteggere la santità della vita umana. Preghiamo per la pace, la libertà dal terrorismo e la dignità di tutti i cittadini e dei credenti. Dobbiamo riscoprire e incarnare i sacri valori della cittadinanza inclusiva, della parentela e dell’ospitalità, che sono anche valori europei, invece dell’arroganza e della guerra.
Condanniamo i discorsi di odio dei musulmani e gli attacchi fisici contro le comunità ebraiche in Europa. Notiamo con crescente preoccupazione i crescenti livelli di islamofobia e antisemitismo da parte di politici opportunisti che tentano di avvantaggiarsi in vista delle prossime elezioni europee, venendo meno alla loro responsabilità di rispettare la libertà di religione e di credo e incoraggiando l’odio tra le comunità ebraiche e musulmane.
Chiediamo ai nostri leader di raddoppiare gli sforzi per preservare e rafforzare la libertà di espressione, di conoscenza e di credo che sono vitali per il funzionamento delle democrazie. L’istruzione non deve essere politicizzata e deve essere aperta a tutti, anche nelle università europee.
È nostro desiderio che questa dichiarazione dimostri chiaramente che, come ebrei e musulmani, siamo anche cittadini orgogliosi d’Europa e che, nonostante questo momento difficile, facciamo leva sulla forte storia di rispetto reciproco e collaborazione che le nostre comunità condividono da secoli. Lo abbiamo visto chiaramente a Sarajevo e ci vengono in mente gli esempi di tutta Europa. Vi invitiamo a continuare con noi a preservare e accrescere questa eredità di cooperazione. Le tombe di Srebrenica ci ricordano quale sia l’alternativa.