di Michele Bertelli, addetto stampa Emergency
L’ordinanza del Tribunale di Venezia - anche a seguito della testimonianza dei colleghi del nostro Ambulatorio di Marghera - ha ribadito un principio semplice ma fondamentale: tutti i bambini, anche i minori stranieri comunitari ed extracomunitari non regolarmente soggiornanti, hanno diritto a un pediatra.
A. ha 8 anni, è nato in Italia ma è figlio di genitori ucraini. A causa del ritardo che ha nel linguaggio, riesce a pronunciare solo la parola ‘mamma’. È arrivato nel nostro Ambulatorio lo scorso novembre ma, prima di allora, non aveva mai effettuato una visita oculistica né uno screening audiometrico.
M., 3 anni, nato in Romania, la prima volta che lo abbiamo visto aveva un mese e, ancora oggi, siamo il suo pediatra.
N., di origine albanese, ha 1 anno e 4 mesi ed è nato in Italia. A ottobre la mamma, non sapendo a chi chiedere, si è rivolta al nostro pediatra perché preoccupata dell’alimentazione di suo figlio: l’abbiamo rassicurata spiegandole l’importanza di una maggiore regolarità nei pasti e dandole consigli sugli orari e gli alimenti preferibili.
Sono storie come queste quelle che ci raccontano i colleghi dell’Ambulatorio di Marghera: storie di tanti minori stranieri residenti in Veneto che non hanno potuto godere delle attenzioni di un pediatra di base, nonostante ne avessero diritto.
In questi anni abbiamo continuamente chiesto un confronto alle istituzioni regionali competenti affinché venisse riconosciuto il diritto alla salute dei minori presenti sul territorio a prescindere dalla regolarità del soggiorno, così come previsto da diverse fonti normative internazionali, nazionali e regionali.
“Avere un pediatra è fondamentale non solo nei casi di problemi clinici importanti, ma per monitorare la crescita attraverso bilanci di salute periodici e intervenire tempestivamente nel caso in cui vengano intercettati problemi sanitari e di sviluppo neuromotorio, che possono così essere risolti per tempo, con minore sofferenza del bambino.” spiega Maria Teresa Laruina, mediatrice culturale di EMERGENCY a Marghera.
Ma ora, le cose potrebbero finalmente cambiare. Lo scorso 19 ottobre, il Tribunale di Venezia ha emesso una ordinanza nei confronti della Regione e dell’ULSS 3 Serenissima, chiedendo di garantire a tutti un servizio ambulatoriale pediatrico pubblico accessibile gratuitamente, equiparabile al pediatra di libera scelta. A mettere in moto il procedimento giudiziario un esposto dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, costruito anche grazie alla documentazione raccolta dallo staff del nostro Ambulatorio di Marghera.
La giudice che ha firmato l’ordinanza, Margherita Bortolaso, ha anche ribadito che la Convenzione ONU del 1989 “non ammette alcuna possibile distinzione tra i minorenni in base alla loro origine nazionale o con riferimento alla loro condizione amministrativa di irregolarità di soggiorno, quindi esclude differenze di trattamento con riguardo agli irregolari extracomunitari e comunitari”.
Garantire l’assistenza pediatrica di base, oltre a evitare complicanze per la salute dei più piccoli, consente di ridurre gli accessi impropri al Pronto Soccorso, un tema fondamentale soprattutto durante una pandemia come quella che stiamo fronteggiando in questo momento.
Noi di EMERGENCY ci auguriamo che questa vittoria sia solo una tappa intermedia verso il pieno rispetto dei diritti, soprattutto per i più piccoli.
L’Ambulatorio di EMEGRENCY a Marghera, nato nel 2010, offre assistenza socio-sanitaria a tutti coloro che ne hanno bisogno.
Ogni mercoledì pomeriggio, grazie a medici volontari, assicuriamo anche assistenza pediatrica per i minori ai quali non viene garantito il diritto all’iscrizione al SSR.
Dal 2010 a oggi, sono state erogate più 70.500 prestazioni sanitarie a circa 10 mila persone.