Emersione - Comunicato Stampa del Tavolo delle Comunità Accoglienti - Venezia
È di mercoledì 13.05.2020 l’approvazione del decreto governativo che all’articolo 110 bis contiene le indicazioni relative alla regolarizzazione delle migliaia di cittadini immigrati, presenti sul territorio italiano senza permesso di soggiorno.
Cittadini invisibili e “prigionieri”, vista l’impossibilità di movimento, anche verso i paesi di origine, a causa della emergenza sanitaria.
Il Tavolo delle Comunità Accoglienti (che comprende persone, associazioni e organizzazioni impegnate da anni sul versante dei diritti, che si sforzano di dare una risposta collettiva e solidale alle criticità nella comunità locale), ha sempre sostenuto che la regolarizzazione fosse un’azione necessaria e urgente.
Necessaria innanzitutto per ridare diritti e dignità di persone a chi è giunto nel nostro Paese alla ricerca di condizioni di vita e di lavoro più sicure, di futuro, di libertà, e si è trovato invece costretto dalla perdita o dalla mancanza di un titolo di soggiorno a vivere e lavorare nell’irregolarità e nella privazione di ogni tutela lavorativa e sociale.
Si tratta inoltre di una misura urgente per garantire davvero una reale prevenzione contro la diffusione del contagio e una migliore tutela della salute personale e pubblica, consentendo a tutti/e di potersi rivolgere senza timori alle strutture sanitarie, ai gruppi di solidarietà, ai servizi pubblici.
Accanto agli obiettivi di rendere concreti i principi di giustizia ed equità, di trovare forme efficaci di prevenzione e sicurezza sanitaria, ci sono molte altre ragioni concrete per sostenere la regolarizzazione. Rendere possibile per queste persone vivere e lavorare nel rispetto dei propri diritti, in condizioni di sicurezza ed equa retribuzione, versare tasse e contributi, si traduce anche in maggiore sicurezza per tutti, minore dumping salariale, minore possibilità di essere sfruttati, “trafficati”, utilizzati dalle associazioni criminali. E’ bene ricordare che una lavoratrice o lavoratore regolarmente impiegato ha la possibilità di pagare contributi e tasse, contribuendo alle finanze dello Stato, Sanità pubblica compresa.
Nel territorio veneziano sono alcune migliaia le persone interessate: molte impiegate nei lavori di cura nelle famiglie, ma senza la possibilità di essere regolarizzate nella posizione lavorativa e di soggiorno, semplicemente perché l’attuale legislazione non prevede canali d’ingresso legale per lavoro; altre in una condizione di incertezza giuridica, resa ancor più precaria dall’emanazione dei Decreti Sicurezza, che hanno reso difficili i rinnovi e le conversioni di permessi di soggiorno.
Nel sostenere la regolarizzazione ritenevamo fondamentale che la possibilità di presentare istanza di regolarizzazione non fosse lasciata alla sola intenzione del datore di lavoro ma potesse essere restituita alle mani di ogni singola persona straniera per se stessa: la previsione del rilascio di un permesso di soggiorno per “ricerca occupazione” può infatti svincolare la persona straniera da possibili ricatti o dal “mercato dei contratti” che hanno contraddistinto le pregresse regolarizzazioni.
Nell’esaminare il Decreto governativo, di cui riconosciamo la positività nel recepire la necessità della regolarizzazione, abbiamo ritrovato la presenza di alcune proposte presentate dalle Associazioni di tutela e in particolare nella proposta ASGI - come ad esempio: a) la presentazione dell’istanza da parte del lavoratore, b) la possibilità di chiedere un permesso per attesa occupazione.
Ma esistono anche alcuni limiti che rischiano di limitare di molto l’accesso a questa misura da parte di chi si trova nelle condizioni di invisibilità (il termine di scadenza del permesso, la presenza di alcuni settori di lavoro e non altri dove la presenza dei fenomeni di possibile emersione sono elevati- es. edilizia, logistica, turismo).
Come Tavolo delle Comunità Accoglienti ci impegneremo concretamente sia a sostenere la modifica di alcuni punti del provvedimento che potrebbero essere migliorati, sia a far arrivare l’informazione a tutte le persone immigrate interessate (comprese le famiglie e i datori di lavoro che volessero impegnarsi in questa azione di civiltà), orientando e sostenendo il percorso di emersione, affrontando tutte le difficoltà che si interpongono.
Sosteniamo la più ampia regolarizzazione perché è giusta, utile e necessaria. Oggi più che mai dobbiamo renderci conto che dall’attuale crisi sanitaria, economica e sociale, possiamo uscire solo insieme, pensando anche ad un modello di convivenza e di futuro condiviso.
Il Tavolo delle Comunità Accoglienti - Venezia, costituito nel 2020, comprende molte Associazioni e organizzazioni attive principalmente nell’area di Venezia e in alcuni comuni della provincia: Di Casa, Gruppo di lavoro di via Piave, Casa di Amadou, Esodo, Cism di Spinea, Karibou, Coro Voci dal Mondo, Ass. Refugee Welcome, Anolf di Venezia, Cisl di Venezia, Mediterranea Venezia, Ass. famiglie Accoglienti A.S. N. A. Venezia, Progetto Jumping, Cgil Venezia.